RI-CONOSCIAMO LE NOSTRE RADICI?

Ai bambini rivolgo queste parole.

Uscite, uscite a giocare (…). Usate il vostro potere, la vostra immaginazione, la vostra fantasia, perchè è questa la ricchezza che vi permette di vedere e capire il mondo – ora – meglio degli adulti, meglio di quanto voi stessi potrete fare tra qualche anno.

Voi avete il potere di creare mondi, di vedere oltre le apparenze, di cogliere sfumature (…).

Voi venite dall’Universo, credete forse di essere nati dal nulla?

ECOPSICOLOGIA, LA NOSTRA IDENTITÀ TERRESTRE

Da quanto tempo non ti fermi ad ascoltare il canto degli uccelli? Da quanto non siedi in riva al fiume, non godi del rumore delle onde che si infrangono, non ti lasci accarezzare consapevolmente dal vento?

Ricordi quanto fa star bene sentirsi parte di qualcosa di più grande semplicemente osservando le nuvole girare nel cielo?

Abbiamo bisogno di “tornare a casa”, di “tornare a sentirci parte”, di riconsiderare la nostra identità in termini più ampi, capaci di includere anche l’ambiente di cui facciamo parte.

Per migliaia di anni abbiamo vissuto a contatto con la natura, con luoghi, elementi e creature con cui siamo strettamente imparentati. A partire dagli ultimi cento anni è avvenuto un brusco distacco dal mondo naturale: nello stile di vita e di lavoro, nella realtà abitativa, nella stessa percezione di noi stessi: non più parte del mondo, ma padroni del mondo. Montagne, campi, piante e animali sono stati resi “cosa”, risorsa, privati di ogni dignità, di ogni senso di fratellanza e sorellanza.

Questo passaggio brusco non è avvenuto senza conseguenze e molto del malessere esistenziale contemporaneo è frutto di un profondo senso di alienazione dal mondo e dalla vita stessa, che si traduce in perdita di senso, valori e identità, che ci lascia apatici e impotenti davanti al crescente degrado ambientale e agli scenari catastrofici che vengono disegnati nei summit scientifici internazionali.

L’ecopsicologia nasce dalla collaborazione di due giovani scienze, ecologia e psicologia, che uniscono le forze per affrontare insieme i problemi dell’uomo e i problemi dell’ambiente.

Possiamo conoscere e realizzare meglio noi stessi imparando a riprendere contatto col mondo naturale e possiamo prenderci cura con maggior responsabilità ed efficacia dell’ambiente se facciamo prima un lavoro di recupero e valorizzazione della nostra identità. Quando intraprendiamo un percorso di crescita personale, scopriamo in ognuno di noi la presenza di un inconscio ecologico, che testimonia della consapevolezza di essere tutti parte della Creazione. Quando riprendiamo contatto con la totalità di noi stessi si risveglia il desiderio di agire in difesa di quello che viene riconosciuto non più solo come la nostra casa, ma come parte integrante del nostro stesso essere. Come sottolinea il sociologo francese Edgar Morin, stiamo entrando nell’Era Planetaria, in cui riconosciamo la nostra identità terrestre. (…)

I testi in corsivo sono di M. Danon, tratti da Scuola Natura, 2009, Red Edizioni

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